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Canaletto - Orizzonte degli Introvabili - Oggetti unici, particolari e....tanto altro

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“300° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI GIOVANNI ANTONIO CANAL”


Pittore ed incisore veneziano (1697 – 1768).
Il soprannome “Canaletto” lo distinse da suo nipote Bernardo, con il quale aveva lavorato ad alcune scenografie per i teatri Sant’Angelo e San Cassiano a Venezia.
Fu poi a Roma ove studiò le antiche rovine e dipinse le scene per il Tito Septimio ed il Turno Arcino di Scarlatti.
Tornato a Venezia (1720) si applicò a dipingere, in tonalità calde, panorami della città.
Dal 1730 la pittura del Canaletto si precisa nelle forme che sono universalmente note: la costruzione prospettica acquista maggiore evidenza, le superfici sono trattate con uniformità, aumenta nell’insieme la luminosità.
Lo straordinario favore incontrato presso un pubblico internazionale di colti collezionisti, lo porta a Londra, dove il paesaggio, di cui sente profondamente il fascino, lo induce a composizioni aperte, con orizzonti lontani, immerse in una luce settentrionale fredda e trasparente, che egli sa cogliere immediatamente.
Qui dipinse vedute di residenze campestri per conto della nobiltà.
In questo periodo la sua pittura subì qualche trasformazione: se da un lato l’esperienza fantastica si accrebbe di respiro, dall’altro si accentuò una certa minuziosa definizione dei particolari.

 
 
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